L’avvento del Print on Demand e l’importanza delle stampanti digitali
Cosa differenzia e perché si scelgono le stampanti digitali
Sappiamo che le etichette sono sia uno strumento di comunicazione – dall’azienda al consumatore, tramite il prodotto – che uno strumento di identificazione del prodotto, negli spostamenti, nelle varie lavorazioni e processi che subisce prima di giungere a destinazione finale. Abbiamo già parlato di stampanti termiche e di come funzionano, quindi è naturale chiedersi: ma come funziona la stampa digitale? E perché optare per una stampante digitale?
Lo scopriamo in questo articolo.
Il sistema di stampa digitale
Con “stampa digitale” si indica un sistema in cui la forma da stampare viene generata attraverso processi elettronici e impressa direttamente sul materiale da stampare – carta o altro. In realtà, sotto questa dicitura rientrano diverse tipologie di macchinari digitali con caratteristiche anche diverse, come ad esempio i toner o le macchine ink jet.
Di base, possiamo dire che questa stampa si configura come un sistema nel quale l’immagine o le informazioni designate si formano tramite un sistema di micro punti in cui l’inchiostro va a formare l’immagine. Stiamo parlando di DPI.
Risoluzione e dot per inch, cosa significa?
Tutte le stampanti riportano solitamente l’indicazione della risoluzione grafica e dei DPI di stampa. Ma cosa sono effettivamente?
DPI è l’acronimo di dot per inch, ossia punti per pollice, e fa riferimento proprio a quello di cui parlavamo poco prima. I punti per pollice definiscono la densità di informazioni grafiche che possono essere rese dal dispositivo di output di stampa o da un dispositivo input come uno scanner, mouse. Con il numero di DPI viene espresso proprio la quantità di punti stampati o visualizzati sulla misura di un pollice pari a 2,54 cm.
Un’immagine si forma quindi tramite i milioni di dpi riportati, più o meno fittamente, sul supporto stampa. I punti sono più piccoli, ma più vicini l’uno all’altro, andando a comporre in modo sempre più fine il “tessuto” grafico dell’immagine. Tanto più il numero di DPI è alto, infatti, tanto più la definizione grafica è fluida, perfetta, piacevole da guardare.
Col crescere dei DPI cresce anche la risoluzione: ciò significa che allargando maggiormente il modo in cui un’immagine viene visionata, essa non si sgrana ma mantiene la propria fluidità.
Tricromia, quadricromia, milioni di colori da stampare
Le stampanti digitali sono particolarmente indicate per la stampa a colori. Esse utilizzano dei sistemi di cromia differenti per realizzare un’immagine colorata.
- TRICROMIA: è il procedimento di stampa che permette la riproduzione di un’immagine nei suoi colori sovrapponendo i tre colori primari (ciano, magenta, giallo), in tre rispettivi matrici inchiostrate.
- QUADRICROMIA: rispetta lo stesso procedimento di stampa aggiungedovi il correttore di colore, ossia il nero (Key Black).
Dalla sovrapposizione e/o correzione dei colori fondamentali si arriva a tutte le sfumature possibili di colore. Attenzione: vogliamo sfatare subito un mito o una falsa deduzione che si potrebbe fare sulla base del precedente distinguo.
Non è vero che la stampa ottenuta con quadricromia è migliore di quella ottenuta con tricromia: entrambi i procedimenti di stampa producono lo stesso risultato, raggiungendolo in due modalità differenti.
Epson e la stampa digitale
Vogliamo concludere questa breve focus sulla stampa digitale con un accenno ad un particolare brand. C’è un marchio, infatti, che si è distinto tra i tanti nel campo della stampa digitale per via delle sue invenzione.
Negli anni ‘60, durante le Olimpiadi di Tokyo, Epson mise a punto un sistema per stampare in diretta, a fine gara, i tempi cronometrati degli atleti. Epson usa un sistema differente, realizzato tramite piezo elettrico, per realizzare efficientemente la sua stampa digitale ink-jet, cioè a getto d’inchiostro.
Perché scegliere una stampante digitale?
Vorremmo innanzitutto chiarire un punto: non esiste un metodo di stampa migliore. Stampa termica diretta, stampa a trasferimento termico con ribbon, stampa digitale inkjet o stampa digitale, ognuno di questi metodi ha i suoi pro e i suoi contro. Ogni stampante si rivela “migliore” solo in relazione allo scopo che dobbiamo raggiungere.
Senza entrare nelle specificità di ogni singola stampante, per cui vi rimandiamo a dare un’occhiata ai modelli e contattarci per qualsiasi domanda in più, possiamo distinguere in generale tra stampa termica e stampa digitale, in relazione alla quantità di etichette da stampare. Difatti, la stampa termica, mediamente meno costosa, può effettivamente mantenere i suoi bassi costi di stampa solo su grandi quantità di etichette da realizzare – parliamo di migliaia di etichette.
Prima dell’avvento delle stampanti industriali digitali per le etichette, spesso le aziende acquistavano tante etichette uguali che avrebbero smaltito in tempi più lunghi. Con l’avvento delle macchine digitali, è diventato possibile stampare anche piccole quantità di etichette, con informazioni molto diverse tra loro, a prezzi ragionevoli.
La globalizzazione che ha comportato un’espansione verso mercati diversi, con relative etichette di prodotto, ad esempio, differenti per lingua o grafica o altro, ha trovato in questo tipo di stampa, per alcuni produttori, la sua soluzione ideale.